PRINCIPIA
Il prezzo della libertà
Ed. Etabeta 2024

Per lo sviluppo della mia storia mi sono avvalsa dei Canti di Dante. Nella stessa ho raccontato l’epopea dal momento che ho lasciato la mia Terra natia di Basilicata e il mio inserimento nella nuova Terra di Lombardia; la forza di riprendere gli studi a diciotto anni con tutta la mia voglia di riscatto; la scoperta della mia grave malattia renale e il coraggio di affrontarla attraverso l’amore per l’arte, per la famiglia e per gli amici.
Importante è il rapporto intercorso con mia figlia, certamente conflittuale, ma in grado di superare gli ostacoli per cominciare a parlaci come una mamma e una figlia che si amano.
Fermo restando che la mia famiglia, i miei numerosi amici e l’arte rappresentano il punto cardine della mia esistenza, il Mondo delle Forze Armate è preponderante in questo scritto in quanto fa parte del mio vissuto degli ultimi quindici anni della mia vita e ha rappresentato una forza rigenerativa in grado di aprirmi un varco formativo per sentirmi parte di una grande “famiglia”.
La mia è stata ed è una esistenza meravigliosa vissuta tra arte, famiglia e amici, ma costellata di mille difficoltà e come le stesse sono riuscita a trasformarle in una forza in grado di oltrepassare tutti limiti.
Ho raccontato il mio passato, il mio presente, tutti i miei sogni e, nonostante i miei quasi ottant’anni, parlo del mio radioso futuro, perché la forza della vita ha prevalso su tutto, anche sulla mia malattia, che ora è in remissione.
La vita ha un vero significato solo se si è persone libere.
Gen.Camillo de Milato
“Ama la vita più della sua logica,
solo allora ne capirai il senso.”
Fëdor Dostoevskij
È un libro verità, ne emergono la tua sensibilità, la tua umanità, i valori degli affetti e delle radici, la lotta tra il bene e il male, il potere salvifico dell’amicizia, l’intensità di una storia di vita e delle sue stagioni tra arte, pittura, penna, lavoro e una costante resilienza. Hai dimostrato coraggio perché aprirsi non è facile, esprimersi è facile soprattutto per gli artisti che hanno il dono della sintesi e tu lo sei pienamente. Tra poesie, quadri, romanzi hai fatto salire il tuo grido di dolore, l’esplosione della tua gioia e del tuo amore in senso lato, la capacità di ascolto, la ribellione, la religiosità tormentata.
E tra Bibbia e Divina Commedia cerchi e scegli i passi che accompagnano la tua storia, una storia che passa dall’inferno al paradiso attraverso il filtro magico dell’amore di moglie, di madre, di nonna, di amica.
Una storia mai stanca di guardare indietro ma che sa lanciare un ponte verso la raggiunta serenità e il domani.
Una storia che lascia traccia in tutti quelli che la leggono e che rafforza l’amicizia e l’affetto di chi ti è amico.
Una storia che ricomincia sempre e non finisce mai, proprio come il tuo nome sta ad indicare: Principia!
Generale D. (c) Samuele Valentino - medico e scrittore
L’autrice, depositaria di molti talenti, è stata la protagonista assoluta di questa sua esistenza, facendo propria la battaglia per salvare chi le stava accanto, fino all’estremo sacrificio di portare la sua esistenza anche in pericolo di vita.
Poi, circa quindici anni fa, come giornalista ha conosciuto il mondo delle Forze Armate di cui si è innamorata. È orgogliosa di affermare di essere stata la prima giornalista in Italia a portare fuori dai suoi confini il mondo delle Forze Armate, metterlo in comunicazione con il mondo civile e viceversa.
Quindi, attraverso la sua lente, ha fatto la storia della contemporaneità di tale mondo al quale ha dedicato tutta la sua passione di giornalista animata dalla consapevolezza dell’etica della responsabilità di conferire a quest’ultimo una curvatura positiva.
I suoi più cari amici sono quasi tutti del mondo delle Forze Armate. Anche la mia “presenza” di attore in qualche tratto del romanzo è giustificata, perché parla delle sue amicizie e, tra questi, ci sono anch’io.
Generale dei Carabinieri D. (C) Cav. Uff. Basilio Dr. Viola
La vita ha un vero significato solo se si è persone libere.
Principia Bruna Rosco ha voluto “pagare un prezzo” per sentirsi veramente libera.
Quello di mettere a nudo la sua anima.
Trasmettere le sue storie di vita vissuta, le sue passioni, le sue paure, i suoi sogni.
Facendo questo, Principia ci lascia una testimonianza pura, anzi un dono.
La sua conoscenza diventa per noi riconoscenza, perché la sua umanità entra in noi con dolcezza, con sentimenti toccanti, che ci portano a riflessioni di consapevolezza, che ci guidano ad analisi chiare, ma tutte positive.
Il “prezzo della libertà”, quindi, diventa per Principia una “liberazione”, ma diventa per noi un arricchimento piacevole, una trasfusione di energia positiva e di esempio di come una vita può essere vissuta al meglio, nonostante avversità fisiche, sociali, familiari. È un libro che sarà condiviso e apprezzato da tanti, anziani e meno anziani.
I sentimenti che ho provato a leggere la storia di Principia, li ho sentiti nell’ascoltare la canzone di Frank Sinatra “My way”.
Perché anche Principia ha affrontato tutto e si è sempre alzata in piedi, senza rimpianti.
Perché Principia è una donna combattente, una donna forte, dal cuore grande.
Grazie, Principia, per quello che sei, per quello che ci hai donato.
Generale D. Camillo de Milato - Presidente Osservatorio Metropolitano di Milano
Mi tornarono in mente le parole che Coelho aveva scritto su Lo Zahir: In ogni rapporto umano, la cosa più importante è parlare. Ma le persone non lo fanno più: non sanno più sedersi per raccontare e ascoltare gli altri. Si va a teatro, al cinema, si guarda la televisione, si ascolta la radio, si leggono libri, ma non si conversa quasi mai. Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo tornare al tempo in cui i guerrieri si riunivano intorno a un falò a raccontare le loro storie.
LA MIA TERRA
I nastri di luna
nei tramonti prima della notte
illuminavano i verdi uliveti
e i campi esplodenti di grano.
La voglia d’azzurro sconfinava la fantasia
negli anni della mia fanciullezza
passati nel cuore del Sud
su aspre pietre e case di tufo.
Vegliavo sui segni della speranza
nelle immagini timbrate da Dio
nelle emozioni tramandate dagli avi
nei silenzi dettati dalla miseria
nei ricordi vestiti di festa.
E non mi addormentavo
senza il bacio di mia madre
e non morivo
non morirò
nei solchi della mia Terra.
E SE UN GIORNO
E se un giorno…..
il mio grido….uno squarcio
scudo di Giuda per l’ultimo addio.
E partivo in silenzio
verso quel luogo sconosciuto.
E mi addormentavo tra i veli dell’infanzia
dispersa nei ricordi
ostaggio curvo sotto il sole
sui prati della mia terra
bruciando quella poca pelle rimasta
senza aver mai raccontato.
E se un giorno ritornerò
scriverò la prigione del vuoto
la battaglia delle ceneri
scivolate dall’inferno
e il mio pianto sarà
fruscio di spuma di mare
liquido sgorgare dell’anima
in un mondo virtuale
con la mia storia già passata.
E se un giorno mi sveglierò
le nuvole cadranno quaggiù
sarò priva di pianto
senza pelle per l’ultimo addio.
E se un giorno
e se un giorno
no…. è già qui.
Ho raccontato la forza della vita che ha prevalso su tutto.
“Nella mia vita non ho mai voluto identificarmi con alcuna istituzione ideologica, fino a quando non ho conosciuto Uomini e Soldati di grande valore e umanità che mi hanno fatto amare gli Ideali e i Valori per cui valga la pena di vivere, combattere e morire”.
MOTIVI DELLA MIA STORIA
Ho circa ottant'anni e, vedendomi accorciare la permanenza su questa Terra, mi è venuto spontaneo scrivere la mia storia. Questo è un momento particolare della mia esistenza in cui mi viene diagnosticato una malattia renale rara che ha alimentato molte riflessioni. Ho passato in rassegna i miei ricordi, ma non li trovati tutti. Alcuni si sono eclissati in un cassetto della memoria non del tutto accessibile. Ho forsennatamente scavato dove si sono nascosti cercando di farli fuoriuscire e collocarli nella dimensione dell’assoluto e collettivo che ha richiesto analisi introspettiva, riuscendoci solo parzialmente.
Tengo a sottolineare che non ho voluto essere una semplice cronista dei miei ricordi, ma ho parlato della mia vita vissuta insieme a tutti coloro che mi sono stati e mi sono vicino, mi hanno amata, mi amano e aiutata a vivere.
Fin da bambina, sognavo una vita colorata. A undici anni, anche se percepivo l’irrevocabile calcificazione della mia vita in cui sarei dovuta inesorabilmente affondata, non ho mollato e sono riuscita parzialmente a raggiungere i miei sogni.
Nel racconto mi sono avvalsa dell’affetto e dell’appoggio dei miei familiari, dei miei amici, del supporto di Dante Alighieri e delle riflessioni esistenziali di molti intellettuali.
Attraverso la coscienza personale, collettiva e storica ho sviscerato tracce di esperienze passate e recenti per farne un ricordo collettivo.
Ho dato soggettivamente voce al mio stato d’animo e, allo stesso tempo, ho cercato di raccontare oggettivamente il mio vissuto.
Ho raccontato gli anni in cui da piccola bambina del Sud sono approdata a Milano dove si doveva combattere anche per la sopravvivenza sociale; pensare ad un futuro brillante era un’utopia.
Ho raccontato tutta la mia gioia di vivere e di fare arte.
Ho raccontato i miei successi e i miei insuccessi.
Ho raccontato il mio dolore, la mia disperazione.
Ho raccontato la forza della vita che ha prevalso su tutto.
In tutta la storia mi mostro con la mia sensibilità, i miei errori, i miei dubbi, le mie debolezze trasformati in positivo durante lo scorrere della vita.
I ricordi sono scaturiti dai luoghi della mente, mentre la storia l’ho scritta in senso relativo con la sua necessità di essere verificata, chiarita, analizzata attraverso documenti e foto che sono la base dell’attendibilità dei fatti.
In questo scritto c’è il mio esserci in un processo di ricostruzione personale su due piani: fatti e ricordi, descritti sulla base della mia individualità di attore e oggetto.
Scrivere di me, mi ha aiutato al discernimento del presente per percorrere nuovi sentieri da scoprire.
I nuovi giovani stanno crescendo in una sorta di presente permanente e, questo, contribuisce all’oblio del passato. Ritengo che far emergere il passato sia essenziale per vivere il presente e costruire il futuro.
Spero che le mie riflessioni, oltre che far da volano alla mia vita che proseguirà, forse, in un’altra dimensione, possano essere utili a qualcuno.
Principia Bruna Rosco


